Lo Studio legale Cioffi e Della Porta comunica di aver avviato un’iniziativa giudiziaria diretta a far applicare ai trattamenti pensionistici l’ordinario meccanismo della “perequazione automatica”
accertando l’illegittimità delle norme introdotte dalla legge di bilancio 2023.
La presente iniziativa è rivolta ai pensionati del settore pubblico e privato che percepiscono un trattamento pensionistico complessivamente superiore a quattro volte il trattamento minimo INPS ovvero 2.101,52 euro lordi.
Come noto, il sistema pensionistico italiano ha adottato il c.d. meccanismo della “perequazione automatica” ovvero una rivalutazione periodica dell’assegno pensionistico parametrato agli indici
ISTAT al fine di proteggere il potere d’acquisto dei pensionati, assicurando loro un tenore adeguato alle variazioni del costo della vita.
In sostanza, tale meccanismo mira a non far perdere potere d’acquisto alle pensioni, soprattutto in periodi come quello attuale dove la spinta inflazionistica è molto evidente.
Ciò nonostante, da quasi un ventennio, in nome di esigenze di bilancio, la rivalutazione non si applica allo stesso modo a tutti i trattamenti pensionistici in virtù di un meccanismo che prevede
l’indicizzazione piena solo per le pensioni più basse e la rivalutazione parziale per quelle d’importo superiore, spesso frutto di una lunga carriera e di retribuzioni costanti.
Oggi la spinta inflazionistica impone un’inversione di orientamento ben potendo questo meccanismo decrescente della perequazione comportare una perdita notevole del potere di acquisto
delle pensioni, tenendo conto che gli effetti permanenti dei blocchi della perequazione, soprattutto se reiterati, creano un vulnus perpetuo ed irrimediabile all’adeguatezza delle pensioni.
Il ricorso proposto mira a far applicare ai trattamenti pensionistici l’ordinario meccanismo della “perequazione automatica” accertando l’illegittimità dei tagli perequativi introdotti dalla Legge 29
dicembre 2022, n. 197 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”.
E’ opportuno evidenziare che in base alla normativa vigente le successive perequazioni partiranno dalla pensione incrementata secondo gli attuali criteri e non da quella che sarebbe spettata se, per tutti, fosse stato previsto un aumento perequativo del 8,1%.
Da ciò è facilmente intuibile il vero costo posto a carico di una parte di pensionati con riverbero degli effetti “a vita”.
Per informazioni su modalità’ e costi, gli interessati possono scrivere una e-mail all’indirizzo info@studiolegalecioffidellaporta.com, indicando come oggetto del messaggio:
Ricorso perequazione e avendo cura di indicare i dati anagrafici, regione di residenza e contatto telefonico.